Siete appassionati di antiche rocce, minerali, resine esistenti sulla Terra fin dai tempi dei dinosauri? Allora non potete non conoscere l’ambra, la resina preistorica che catturò vari insetti. Attenzione però, l’ambra è facilmente riproducibile anche con la plastica. Se magari siete tornati da un viaggio da Santo Domingo e avete acquistato un pezzo di questa resina, vi spiegherò come sapere se avete tra le mani un vero pezzo di preistoria oppure no.
Il metodo più comune è questo: prendere il panno di lana e strofinarlo energicamente sull’ambra, se l’ambra è vera attirerà grazie all’energia elettrostatica dei piccoli pezzettini di carta o di polvere e dovrebbe già emanare il suo tipico profumo di resina. La parola elettricità deriva da elektron che in greco significa proprio ambra.
Il metodo che non inganna: l’ambra galleggia. Per cui prendete il bicchiere d’acqua col sale dentro mettete l’ambra, se è autentica galleggerà, se è contraffatta magari di plastica affonderà. Questo metodo è da provare dopo averla comprata, a meno che non chiediate al negoziante il bicchiere di acqua e sale.
Il metodo più certo ma provabile solo quando già l’avete comprata: bruciate per qualche secondo l’ambra con un accendino, se annerisce e l’odore è sgradevole, come di plastica, avete tra le mani un vero pezzo di ambra falsa, se al contrario emana un profumo di resina e non annerisce, avete tra le mani un pezzo di preistoria.