Questa escursione al Monte Bavarione ci porta all’interno della Val Intrasca, nell’entroterra di Verbania, sul Lago Maggiore.
Il nostro itinerario inizia da Scareno, dove lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio proprio all’ingresso del paese e da dove parte il sentiero in mezzo alle prime case, a sinistra. Ci si inoltra subito in boschi di castagni, col sentiero in punti anche esposto e, col freddo,alquanto ghiacciato, visto che il sole in questo tratto di gola sembra far fatica a penetrare.
Dopo circa 15 minuti si arriva alla Cappella di Leigio (Leng) e dopo altri 15 minuti al ponte a doppio arco Del Dragone (Punt dal Dragun). A questo punto si può prendere il sentiero di sinistra per passare dall’Alpe Piaggia, oppure di destra, che è la strada che decidiamo di prendere.
Il sentiero si fa ripido ed esposto in molti punti, con anche due passerelle in tronchi, fino ad arrivare al Ponte di Marchè, un bel ponte in sasso. Il torrente è quasi completamente ghiacciato. Si sale ancora molto rapidamente, e finalmente anche il sole ci raggiunge per scaldarci. I boschi di castagni secolari (di cui uno notevole) ci accompagnano per gran parte del tragitto, fino all’alpeggio di Corsogno, ormai in decadenza, ma ancora molto suggestivo coi colori particolari delle pietre di cui sono fatte le case.
Da qui iniziano ampi prati, dapprima ricchi di ginestre, che danno ancora l’idea dei pascoli che servivano per il bestiame. Appena sopra si giunge alla Cappelletta di Biogna da dove il panorama incomincia a spaziare su tutta la valle, con la visione a sinistra del Monte Vadà, e sopra di noi del Monte Bavarione, nostra meta di oggi.
Scopriamo che Biogna è un alpeggio che sta tornando in vita, anche grazie ad una carrozzabile, e molte baite sono state sistemate.
Si segue lo sterrato fino a dove incontriamo un sentiero sulla destra che ci permette di evitare tutte le curve che ci farebbero perdere tempo, e soprattutto gusto, nella salita. Si arriva quindi sulla Linea Cadorna dove si prosegue a destra per breve tratto prima di trovare un’altra indicazione a sinistra.
La Linea Cadorna è una linea fortificata che serviva da sistema difensivo alla frontiera nord verso la Svizzera. E’ un sistema realizzato tra il 1899 e il 1918 con lo scopo di proteggere il territorio italiano da un possibile attacco proveniente d’oltralpe condotto da Francia, Germania o dall’ Austria- Ungheria violando la neutralità del territorio svizzero. La fece realizzare il Generale Cadorna. Fanno ancora parte di questa linea molte strade, mulattiere, sentieri, trincee, postazioni di artiglieria, osservatori, centri di comando, strutture logistiche e casermette, il tutto realizzato ad alte quote, dai 600 metri fino ad oltre i 2000 metri. La Bassa Ossola e il Verbano sono ancora territori testimoni di questa realizzazione.
A Pian Puzzo si prende sulla sinistra in direzione Cippo lasciando sulla destra la carrozzabile che porta all’Alpe Archìa.
Il sentiero è ancora più ripido di quello trovato nella valle, ma la fatica è ben ricompensata dallo spettacolo che, arrivati in vetta, ci si apre allo sguardo. Venti minuti di pausa per ammirare tutto quello che ci circonda, e per crogiolarsi al sole, è d’obbligo.
Si vede il Lago Maggiore in lontananza, ed oltre al Monte Vadà, con la Linea Cadorna che lo taglia in più punti, abbiamo una buona visione sulle montagne più significative della Valle Vigezzo, come il Pizzo Scheggia e La Pioda di Crana, sulle Rocce del Gridone e il Limidario che segnano il confine con la Svizzera ed il Canton Ticino, e, più vicino, il Monte Spalavera.
Si scende dal versante opposto da dove siamo saliti, in direzione Passo Folungo. Qui prendiamo a destra seguendo la Linea Cadorna, fino ad incontrare la carrozzabile che scende all’ Alpe Biogna.
Ormai il sole sta calando, complice ancora le giornate corte, perciò non possiamo permetterci, anche se si vorrebbe, fare deviazioni verso altri alpeggi. Ritorniamo quindi sui nostri passi con, questa volta, discese ripide e veloci. L’incontro con un camoscio ci regala l’ultima sorpresa della giornata.
Escursione per buoni camminatori con 6 ore circa di tempo di percorrenza
Partenza 650 metri, arrivo 1505 metri