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Cosa non concimare con la cenere

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La cenere di legna, spesso apprezzata come ammendante naturale nei giardini, può apportare numerosi benefici al terreno grazie al suo contenuto di sali minerali, in particolare potassio e calcio. Tuttavia, non tutti gli ortaggi, le piante o le situazioni agronomiche traggono vantaggio dalla sua applicazione. Un utilizzo inappropriato può addirittura compromettere la salute delle colture o alterare gli equilibri del suolo. In questa guida scopriremo quali sono i casi in cui è meglio evitare l’uso della cenere come concime, per proteggere le vostre piante e ottenere raccolti più sani e abbondanti.

Cosa non concimare con la cenere

La cenere di legna, spesso utilizzata come fertilizzante naturale nell’orto o in giardino, è un materiale ricco di potassio, calcio e altri minerali preziosi per molte piante. Tuttavia, non è sempre indicato impiegarla su ogni tipo di terreno o coltura. Comprendere quali coltivazioni non traggono beneficio dalla cenere – e, anzi, possono essere danneggiate da essa – è fondamentale per evitare squilibri nutritivi o problemi di crescita.

Il motivo principale per cui la cenere non è adatta a tutte le piante risiede nella sua composizione chimica. Derivando dalla combustione di legna non trattata, la cenere è fortemente alcalina: il suo pH può superare anche 10. Questo significa che, se distribuita su terreni già tendenzialmente basici, rischia di aumentare ulteriormente l’alcalinità, causando difficoltà di assorbimento di alcuni elementi nutritivi, in particolare il ferro, il manganese, il fosforo e il boro. Alcune piante, definite acidofile, hanno invece bisogno di un suolo decisamente acido per svilupparsi al meglio. Piante come azalee, rododendri, camelie, ortensie blu, eriche, mirtilli e fragole sono esempi classici di specie che soffrono se concimate con la cenere: per loro, un terreno alcalino comporta clorosi fogliare, scarsa fioritura e crescita stentata. Usare la cenere su queste coltivazioni può quindi provocare danni anche evidenti e duraturi, che si manifestano con ingiallimenti fogliari e riduzione della produttività.

Un altro aspetto da considerare riguarda le patate. Sebbene la cenere apporti potassio, un elemento positivo per molte colture, le patate sono particolarmente sensibili all’incremento della reazione alcalina del suolo. La presenza eccessiva di calcio e la mancanza di acidità aumentano il rischio di sviluppare la crosta comune, una malattia che rovina sia l’aspetto che la qualità del tubero. Per questa ragione, gli agricoltori esperti evitano con decisione di spargere cenere nell’area destinata alla coltivazione delle patate.

Inoltre, la cenere non dovrebbe essere impiegata su terreni ricchi di calcare o già basici. L’aggiunta di ulteriori sostanze alcaline peggiora la situazione, rendendo il suolo inadatto alla maggior parte delle coltivazioni orticole e favorendo la carenza di microelementi essenziali. Prima di utilizzare la cenere come ammendante, è quindi sempre consigliabile verificare il pH del terreno e conoscere le esigenze specifiche delle piante che si intendono coltivare.

Anche le giovani piantine o le sementi in fase di germinazione vanno protette dal contatto diretto con la cenere. Questo materiale, essendo caustico, può bruciare le radici o ostacolare la nascita dei germogli, compromettendo la crescita sin dai primi stadi di sviluppo. È preferibile aspettare che le piantine abbiano raggiunto una certa robustezza prima di apportare cenere, e comunque sempre con moderazione.

Infine, la cenere derivata da legna trattata, verniciata o da combustibili diversi dal legno naturale non va mai usata come fertilizzante: può contenere sostanze tossiche, metalli pesanti o residui chimici dannosi sia per le piante sia per la salute umana.

In definitiva, l’utilizzo della cenere come concime richiede attenzione e consapevolezza. Non tutte le piante la tollerano: le acidofile, le patate e i terreni già alcalini sono esempi emblematici di situazioni in cui la cenere va evitata. Solo con una conoscenza precisa delle caratteristiche del terreno e delle esigenze colturali si può sfruttare al meglio questo materiale, evitando rischi e problemi.

Altre Cose da Sapere

Quali piante non dovrebbero essere concimate con la cenere?
Le piante acidofile, come azalee, rododendri, camelie, ortensie blu e mirtilli, non dovrebbero essere concimate con la cenere. La cenere di legna è alcalina e può innalzare il pH del terreno, rendendolo inadatto alle specie che preferiscono terreni acidi.

Perché la cenere non va usata su piante che amano il terreno acido?
La cenere contiene carbonati e ossidi che aumentano il pH del terreno, rendendolo più alcalino. Le piante acidofile necessitano invece di un ambiente a pH basso: l’uso di cenere ostacola l’assorbimento di nutrienti come il ferro, causando clorosi e rallentando la crescita della pianta.

Posso usare la cenere su ortaggi come patate e pomodori?
È meglio evitare la cenere su patate e pomodori. Le patate sono soggette alla crosta comune, una malattia favorita dai terreni alcalini. I pomodori, invece, possono soffrire di carenze di nutrienti se il pH sale troppo, riducendo la produzione e la qualità dei frutti.

La cenere può essere dannosa per i semi o le giovani piantine?
Sì, la cenere può essere troppo aggressiva per semi appena piantati o giovani piantine. I sali presenti possono “bruciare” i teneri tessuti delle radici, compromettendo la germinazione e lo sviluppo iniziale.

Ci sono terreni su cui è sconsigliato l’uso della cenere?
Sì, nei terreni già alcalini o calcarei, l’uso della cenere è sconsigliato perché accentua l’alcalinità, creando condizioni sfavorevoli per molte colture e riducendo la disponibilità di micronutrienti come ferro, manganese e zinco.

È possibile concimare alberi da frutto con la cenere?
Non tutte le specie di alberi da frutto tollerano la cenere. Meglio evitarla su peschi, ciliegi e susini, che preferiscono un pH leggermente acido o neutro. Invece, alcune varietà come il melo o il pero possono tollerarne piccole quantità, ma solo in terreni non alcalini.

Che tipo di cenere va evitata come concime?
È importante non usare cenere derivata da legni trattati, verniciati o da carbone, poiché possono contenere sostanze tossiche o metalli pesanti. Va usata solo cenere di legna naturale, in quantità moderate.

Cosa succede se si esagera con la cenere nel terreno?
Un eccesso di cenere può aumentare troppo il pH, ridurre la disponibilità di alcuni nutrienti e causare squilibri nel suolo. Inoltre, può accumulare sali solubili che ostacolano la crescita delle piante e favorire malattie come la crosta delle patate.

La cenere può essere usata nei vasi e nelle piante da appartamento?
Meglio evitare l’uso di cenere nei vasi e nelle piante da appartamento, perché il volume di terra è ridotto e il rischio di alterare eccessivamente il pH o di accumulare sali è molto alto. Inoltre, molte piante d’appartamento preferiscono terreni leggermente acidi.

Come posso sapere se il mio terreno è adatto a ricevere cenere?
È consigliabile effettuare un’analisi del pH del terreno prima di distribuire la cenere. Se il pH è superiore a 7 (alcalino), è meglio non usarla. Se il terreno è neutro o leggermente acido, si può usare con moderazione e solo su piante che non sono acidofile.

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Marcello

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Marcello Signore è un blogger appassionato di fai da te, giardinaggio, sport e hobby, che dedica il suo tempo libero alla creazione di guide e consigli utili per i consumatori interessati a queste tematiche.

Con una grande esperienza pratica e una vasta conoscenza teorica acquisita grazie alla sua formazione e alla sua passione, Marcello è in grado di fornire ai suoi lettori informazioni dettagliate e approfondite su una vasta gamma di argomenti.

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